Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

domenica 4 aprile 2010

Love the one you're with

Amore e ritorno. Disgustoso. Se non avessi avuto ben presente l'autrice non avri mai preso in considerazione un libro con un titolo simile. Tanto più se stampato su una copertina rosa shocking sulla quale è bene evidente il bollino "Consigliato da Grazia" (Ah bè allora....). Ma Emily Giffin è l'autrice del delizioso "Piccole confusioni di letto", che è stato il primo libro ad essere recensito in questo blog e forse quello che mi ha datto l'idea di aprirlo. E' una brava davvero. Ti descrive New York in modo che ti sembra di esserci stata veramente, ti spiega perchè Tribeca si chiama così e perchè Coney Island era l'Impero del Nichelino. E poi ama Springsteen e trova il modo di ricordarlo in ogni libro. E infine dubito che sappia com'è stato tradotto in italiano il titolo del suo libro. Ma a parte il fatto che mi rifiuto di scrivere nel titolo del post il titolo del libro in italiano e che mi rifiuto anche di caricare l'immagine della copertina, questo è un post veramente importante, perchè dopo una serie di topics più o meno off, abbiamo finalmente una recensione pemberlyana a tutti gli effetti. C'è una storia d'amore, c'è un lieto fine, c'è uno stile scorrevole e leggero, ci sono dei protagonisti maschili belli-sexi-intelligenti-ironici-disuccesso. Il problema sta nel plurale e nella scelta alla quale quel plurale obbliga. L'incontro casuale con Leo, l'ex che non vedeva da otto anni, suscita in Ellen emozioni così forti da farle considerare l'eventualità di aver sbagliato tutto e da farle mettere in discussione tutta la sua vita fino ad allora praticamente perfetta. Andy o Leo? il tranquillo, ma solido marito o il passionale ex poco incline all'impegno? Su chi cadrà la scelta ovviamente non lo rivelerò, anche se l'imperativo del titolo in inglese forse lo lascia intuire. Vi dico solo che il finale è assolutamente emozionante e New York offre l'ambientazione perfetta. Ma non è l'unico momento commovente (e parlo proprio di lacrime!), perchè la Giffin è bravissima a toccare corde profonde dell'anima, pur col suo stile leggero ed ironico, quando parla di concetti come famiglia e appartenenza. Talmente brava che, sebbene in qualche punto il ritmo rallenti un po' troppo e venga da pensare che 400 pagine siano forse un po' eccessive, alla fine si è felici di essere arrivate fino in fondo senza saltare nemmeno una pagina. Insomma se è chick lit è sicuramente chick lit di qualità. Alta qualità.
P.S. Ovviamente la prima cosa che ho fatto prima di iniziare il libro è stato rimuovere il bollino "Consigliato da Grazia"