Mi duole ammetterlo, ma quando l'ultimo Montalbano è arrivato in libreria non ero, come tutte le altre volte dopo i primi due romanzi della serie, accampata fuori dalla porta ad aspettarlo (ovviamente si fa per dire... ma vi assicuro che non mi sto discostando troppo dalla realtà). Questa volta però ho saputo dell'uscita di La danza del gabbiano solo dopo che alcuni amici l'avevano letto, e solo dopo che le colleghe della biblioteca lo avevano già inserito nell'elenco degli acquisti. Come ciò sia potuto succedere rimane davvero un mistero, perchè anche se non riesco a leggere molto, cerco comunque di essere informata su quanto viene scritto, ma tant'è... questo libro mi si era proprio ammucciato, per dirla con le parole del commissario.
Ovviamente, dal momento in cui ho avuto la notizia, ho fatto di tutto per recuperare il tempo perso, accattandomi il libro (anzi no, non ce n'è stato bisogno di comprarlo perché la mattina stessa è arrivato in biblioteca!) e leggendolo quasi d'un fiato, nonostante la grande stanchezza e il pochissimo tempo a disposizione.
A questo punto dovrebbe seguire la recensione, ma come ben sanno i pochi affezionati lettori del mio blog, Montalbano non si recensisce, si legge e si ama, punto.
Nessuna recensione dunque, ma solo qualche nota al volo. La prima riguarda la discussione fra Montalbano e Augello (il procreatore pentito) sull'omosessualità... credo possa valere più di molti manifesti contro l'omofobia. E che dire del Montalbano televisivo che fa capolino tra le pagine del libro? Geniale. E Livia? Il commissario si dimentica di lei ancora una volta... e almeno questa volta ha una buona scusa... il fatto è che ce la dimentichiamo quasi pure noi! E magari questa volta saremmo riusciti a liberarci definitivamente di lei, se non fosse stato per l'intempestivo intervento di Catarella. Che ne dice, maestro, vogliamo darla una sistematina alla vita sentimentale del commissario? Si potrebbe per esempio far ricomparire Anna (La voce del violino, Tocco d'artista) che, mi pare di ricordare, a Salvo gli faceva sangue assai. Si potrebbe mandare Livia a fare il giro del mondo in barca col cugino e farla innamorare follemente di un albergatore panamense ... Scherzo, ovviamente, ma solo un pochino.
Ovviamente, dal momento in cui ho avuto la notizia, ho fatto di tutto per recuperare il tempo perso, accattandomi il libro (anzi no, non ce n'è stato bisogno di comprarlo perché la mattina stessa è arrivato in biblioteca!) e leggendolo quasi d'un fiato, nonostante la grande stanchezza e il pochissimo tempo a disposizione.
A questo punto dovrebbe seguire la recensione, ma come ben sanno i pochi affezionati lettori del mio blog, Montalbano non si recensisce, si legge e si ama, punto.
Nessuna recensione dunque, ma solo qualche nota al volo. La prima riguarda la discussione fra Montalbano e Augello (il procreatore pentito) sull'omosessualità... credo possa valere più di molti manifesti contro l'omofobia. E che dire del Montalbano televisivo che fa capolino tra le pagine del libro? Geniale. E Livia? Il commissario si dimentica di lei ancora una volta... e almeno questa volta ha una buona scusa... il fatto è che ce la dimentichiamo quasi pure noi! E magari questa volta saremmo riusciti a liberarci definitivamente di lei, se non fosse stato per l'intempestivo intervento di Catarella. Che ne dice, maestro, vogliamo darla una sistematina alla vita sentimentale del commissario? Si potrebbe per esempio far ricomparire Anna (La voce del violino, Tocco d'artista) che, mi pare di ricordare, a Salvo gli faceva sangue assai. Si potrebbe mandare Livia a fare il giro del mondo in barca col cugino e farla innamorare follemente di un albergatore panamense ... Scherzo, ovviamente, ma solo un pochino.
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