Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)
lunedì 31 dicembre 2007
Buon Anno!
martedì 11 dicembre 2007
Amori a progetto
martedì 4 dicembre 2007
Mascherate e Falsi inganni
lunedì 26 novembre 2007
I baci di mio padre
martedì 13 novembre 2007
Interludio
-Che cosa ti ha fatto capire di essere alla fine della nostra storia?-
chiesi, cercando di affrontare il discorso.
-E' stato un fatto solo, o una combinazione di eventi?-
-Penso che sia stato il film che abbiamo visto da Sara e Jimmy lo scorso weekend-
rispose, giocherellando ancora con le dita dei piedi.
-Il paziente inglese?-
Annuì. -Mi ha fatto riflettere, capisci? La moglie di quel poveraccio inglese scappa con il pilota tedesco, e questo avrebbe dovuto essere romantico. voglio dire, queste storie d'amore sono ... squallide, delle vere porcherie. e con questo credo di voler dire che... Bhe, hai presente Emily?-
Emily era una delle colleghe di Elaine. -Sai che ha rotto con il suo fidanzato, Jez, perchè lui ha dato fuori di matto quando si è reso conto di non aver fatto niente di concreto nella sua vita?-
-Credo che quello che Jez intendesse fare , e che in effetti stava facendo, fosse frequentare altre donne.-
-si da il caso che lei avesse fantastiliardi di storie con qualsiasi essere vivente dotato di muscoli e petto villoso.-
-Fantastiliardi?- Chiesi con una smorfia
-Miliardi di fantastiliardi-, ribadì Elaine -Orribile non credi? Evidentemente si erano stufati l'uno dell'altra ma avevano paura di troncare la relazione, e per questo si sono inflitti mesi di torture prima di riuscire a prendere una decisione...-
(...)
-Quindi mi stai dicendo che se avessimo afittato Orgoglio e pregiudizio come voleva Sara invece del Paziente inglese, saremmo ancora insieme? Questa è bella davvero!-
Elaine scoppiò a ridere come se le avessi fatto il solletico
-No-, disse dopo essersi ripresa. -Sarebbe successo comunque. Ma invece di quella schifezza del Paziente inglese avrei guardato l'amore folle tra Darcy ed Elisabeth Bennet, e avrei capito che per me tu non avresti mai potuto essere come lui.-
-Si. E che tu non saresti mai stata come lei-
giovedì 1 novembre 2007
Meno male che ci sei
mercoledì 31 ottobre 2007
Un sorriso nel buio
(Da cortesie così minuscole, Un bocciolo, o un libro,
giovedì 25 ottobre 2007
Bastardo numero uno
martedì 23 ottobre 2007
Benvenuta Sofia!
giovedì 18 ottobre 2007
La mia idea di pausa
domenica 14 ottobre 2007
C'era anche Jo?
venerdì 12 ottobre 2007
Attenuanti culturali (OT "necessario")
domenica 7 ottobre 2007
Non è bello ciò che è bello...
Noi biblioatipici (bibliotecari laureati e qualificati dipendenti però da cooperative di servizi esterne e non direttamente dagli enti nei quali lavorano) capita spesso di lavorare in più biblioteche contemporaneamente il che ha i suoi lati positivi e anche quelli negativi. Per fermarci a quelli positivi, lavorare in più biblioteche di pubblica lettura da diretto accesso a una maggiore quantità di libri, e quindi maggiore possibilità di trovarne qualcuno di proprio interesse e non rimanere mai senza letture. Il che per i lettori compulsivi non è niente male. Se poi tu ti dovessi spostare verso biblioteche di dipartimento ultra specialistiche dove è un po’ difficile trovare della letteratura di svago c'è qualche collega premurosa che pensa a te. E allora capita di ritrovarsi sulla scrivania dei libri con un post it giallo sulla copertina e delle semplici annotazioni “per Sandra da Piera”, “per Sandra, non so com’è perché non l’ho ancora letto” oppure “per Sandra, è molto bello”. Questo messaggio in particolare si riferiva a C’era anche Jo di Mike Gayle (che recensirò in seguito). Ed eccoci arrivati al focus del post. Si può definire “molto bello” un romanzo di Mike Gayle o un qualunque romanzo “leggero”? Io non ho dubbi sulla risposta ma anche la persona che ha posto la domanda (un’altra collega) sembrava non averne: assolutamente no. E ha aggiunto che potevamo permetterci di usare simili definizioni solo perché sapevamo entrambe di parlare di un autore che ci piace, ma che se un utente della biblioteca avesse chiesto un parere sul libro e noi avessimo risposto che era “molto bello”, sicuramente l’utente in questione si sarebbe aspettato qualcosa di più. Ora premesso che non voglio assolutamente lanciarmi in una discussione su paradigmi estetici e cose simili, io penso che la bellezza sia qualcosa che ti da una sensazione di benessere e in quanto tale ci sia in essa molto di soggettivo… anche se poi per formazione culturale ogni tanto anche a me viene da ricorrere ai canoni. Comunque ho risposto alla mia collega che se alla signora Xxxxx che mi chiedeva un parere sulle Affinità elettive avessi risposto che era “molto bello”, avrei fatto meglio a scegliere per lei un’edizione in brossura, perché avrei avuto grosse possibilità di vedermelo arrivare in testa il giorno della restituzione.
venerdì 5 ottobre 2007
martedì 2 ottobre 2007
Matrimoni, bugie e appuntamenti
domenica 30 settembre 2007
Invito a cena senza delitto
“Chick lit? Che minchia mi viene a significare a mia????”. Be’ commissario, io qui ce la volevo e anche se non sono riuscita a mettere su un piatto di pasta 'ncasciata o con le sarde, lo sciauro di cose buone è stato il mio pretesto per tirarcelo dentro. E di sapori buoni se ne trovano davvero tanti anche nella nuova letteratura femminile (come vede le uso la cortesia di evitarle termini esotici), a cominciare dal sapore del pane. Solo pane di Judi Hendrick è un delizioso romanzo che racconta come l'aroma e il sapore del pane possano far tornare la voglia di vivere anche dopo un grande dolore come l'abbandono della persona amata. Storia simile quella di Pane e cioccolata di Sarah Kate Lynch, ancora una rinascita che passa attraverso il pane, ancora il lievito come metafora di vita, ma nonostante il tratto leggero e ironico e il lieto fine vi si nasconde una storia troppo triste che le eviterei volentieri. Di pane ce ne sarebbe ancora, ma non vorrei sbilanciare la sua dieta con troppi carboidrati e nemmeno annoiarla per cui passiamo oltre. Niente purpitreddi, ma che ne direbbe di un po' di sushi? Su, non faccia troppo il provinciale, almeno dovrebbe provarlo! Magari il sushi le piacerebbe, sul libro Sushi per principianti di Marian Keyes ho invece seri dubbi. Ambienti troppo modaioli (posso dire fashion?) e patinati, li lasci a noi femmine con metà (solo metà, giuro) anima frivola che è meglio. O magari potrebbe regalarne una copia alla sua amica Ingrid, alla signora Livia no, non credo possa apprezzare... non che la trovi pedante, per carità... ma per quanto trovi ineccepibili i suoi gusti in fatto di uomini, non credo che sui libri ci troveremmo altrettanto d'accordo. E passiamo al dolce! Sospettoso lei deve esserlo per mestiere se non per indole, ma aggiunga ai suoi sospetti un po' di biscotti e avrà un libro (Biscotti e sospetti, appunto) fragrante di buono come tutti quelli della sua autrice Stefania Bertola, che, se non dovessero bastare i biscotti può offrirci anche delle meringhe montate A neve ferma. Il caffè ce lo dobbiamo far offrire da un'americana e dobbiamo prenderlo con la panna, ma non storca il naso, Caffe con panna di Leah Stewart non è male: è la storia di un viaggio attraverso l'America e indietro nei ricordi alla riscoperta di un'amicizia (e alla scoperta di un amore). Come non l'ho convinta? Ok, il caffè lei lo prenderà a Marinella, io d'altra parte non ne bevo. Ma se vuole, prima di andar via le dico dove può trovare una libreria a perta anche a quest'ora. Perché questa volta nemmeno lei ha convinto me.
martedì 25 settembre 2007
Off topic 2: Vorrei essere buddista
domenica 23 settembre 2007
Tra Whitman e Sophie Kinsella
Sono grande, contengo moltitudini."
mercoledì 19 settembre 2007
La repubblica di Pemberley
domenica 16 settembre 2007
Boss lit
giovedì 13 settembre 2007
E finalmente Regency!
Il periodo della Reggenza in Inghilterra è il periodo che va dal 1811 al 1820, anni durante i quali il futuro Giorgio IV governò come principe reggente al posto del padre Giorgio III, inabile al regno a causa della sua infermità mentale. La Reggenza fu "una breve ed elegante bolla nel tempo", tante e tali sono le differenze che la separano dai periodi che la precedono e la seguono. Furono anni in cui l'alta società inglese si chiuse nel suo singolare microcosmo dove la vita era scandita dai frivoli rituali consumati durante i balli e nei club più alla moda.
Un regency romance è dunque un romanzo d'amore ambientato in questo periodo. Le ambientazioni sono le stesse dei romanzi di Jane Austen che vennero pubblicati proprio in quegli anni, ma mentre la Austen, nei suoi "romanzi di costume" descrive il mondo in cui vive, Georgette Heyer (e dopo di lei le altre autrici di regency romances) devono necessariamente partire da una meticolosa ricerca storica. Il risultato è quello di un romanzo che si ispira al romanzo di costume austeniano, nella descrizione di caratteri, mode, ambienti, nella serratezza dei dialoghi e nell'ironia che pervade la storia e che nel confronto di certi personaggi diventa sarcasmo (si pensi al sarcasmo di Mr. Bennet nei confronti della moglie o di Mr. Collins), ma caratterizzato da un maggiore "movimento". Amori, intrighi, matrimoni di convenienza, falsi fidanzamenti, fughe, travestimenti, ma sempre con tanta compostezza e tante buone maniere e sempre salvando le apparenze, perché mai come nell'Inghilterra della reggenza l'apparenza conta più della sostanza. Guai infatti a suscitare la disapprovazione delle patronesse di Almack's che squadrando la nostra eroina da sopra gli occhialini potevano decretarne l' esclusione dai balli e dalle serate più alla moda. Sempre che all'origine di un comportamento un po' stravagante non ci fosse una mente troppo fine per poter sottostare a tutte proprio tutte le regole del ton ... allora poteva capitare addirittura che certe stravaganze diventassero moda col beneplacito delle suddette patronesse. Per gli eroi il discorso è diverso... a loro viene richiesto "solo" di essere ricchi, belli, indolenti, sportivi e alla moda (ma più sul lato di chi la detta che di quello di chi la subisce) e naturalmente di avere una mente acuta e la battuta fulminante. E devo dire che ci riescono benissimo. E riescono altrettanto bene a tirar fuori le nostre eroine dalle situazioni più complicate e a regalarci degli indimenticabili happy end in cui la dichiarazione d'eterno amore è espressa spesso in modo assai singolare. Ecco quella de L'inarrestabile Sophy:
- Charles- esclamò sophy scandalizzata - non potete amarmi!-
Rivenhall si chiuse la porta alle spalle, la prese brutalmente tra le braccia e la baciò.
- No - disse rabbiosamente. - Vi detesto - (in inglese: I dislike you excessively)
Estasiata da quelle parole d'amore, la signorina Stanton-Lacy rispose con passione al suo abbraccio e si lasciò condurre alle scuderie.
Un'ultima precisazione: quella che avete appena letto è una delle scene di sesso più esplicite che vi capiterà di trovare nei romanzi di Georgette Heyer, di Elinor Childe e in generale del "vero" regency romance.
martedì 11 settembre 2007
Cercasi amore disperatamente
E invece la scintilla non è scoccata. Intendiamoci, happy end e ironia ce ne sono tanti, una trentenne romantica (!?!) e svitata come protagonista pure... E allora? Innanzi tutto manca assolutamente di lievità. Il sorriso non nasce mai, spontaneo, dalle situazioni ma è cercato con la battuta ad effetto spesso già sentita mille volte ai ragazzi sul pulman o ai cabarettisti di Zelig ("Hai cambiato pusher?"... non sto a rileggere il libro, ma se non c'è esattamente questa ce n'è una molto simile). E poi a non avermi preso per niente è il suo stile autobiografico al passato remoto, che partendo da lontano (il primo giorno di scuola!) non può indugiare troppo nelle descrizioni e non ti da il tempo di "entrare" nella scena perchè questa è già cambiata. Sia chiaro che sono veramente poche le situazioni che mi hanno fatto venir voglia di entrare nella scena (forse in una delle riunioni mistiche dell'amica maniaca e depressa? o magari in uno dei tete a tete con l'idiota palestrato e "vitaminizzato" che "il fatto che andiamo a letto insieme non fa di noi coppia?" No, grazie, io sogno Pemberley). Ma se qualche persona carina c'è in tutta la storia, perché non farcela conoscere un po' meglio? L'amica Elisabetta per esempio, l'unica decente del gruppo, fa solo brevi apparizioni! E che dire di Gregory? Si potrà considerare il protagonista maschile del romanzo? Certo, se lo è è il protagonista più "latitante" che abbia mai incontrato. Eppure, anche lui ha tutta l'aria di essere niente male... E forse per questo la Bosco lo tiene nascosto... potrebbe sbilanciare la storia verso una leggerezza e un garbo che proprio non sembrano esserle congeniali.
lunedì 10 settembre 2007
Ma chi l'ha detto che solo le donne...
Per una volta poi ho amato tanto anche la trasposizione cinematografica del libro. Anche se a mio avviso soffre un po' il trasferimento della storia da Londra a Chicago, il film di Stephen Frears è davvero bello, John Cusack è un Rob perfetto e c'è anche un grandioso Jack Black nella parte dell'amico e socio al negozio di dischi.
Per rimanere invece nell'ambito della chick lit (o del suo esatto corrispondente maschile) trovo molto carini i libri di Mike Gayle: finora ho letto Mr. Dammitempo e La mattina dopo, ma fonti affidabili mi assicurano che anche gli altri valgono la pena.
domenica 9 settembre 2007
Off topic 1: Ci sono bambini a zig zag
giovedì 6 settembre 2007
Stefania Bertola
Quasi a voler rendere "reali" personaggi, oggetti e situazioni, a volerli far "esistere" oltre la durata del libro, la Bertola trova il modo di farli passare da un libro all'altro, e così nel bel mezzo di una festa in Aspirapolvere di stelle possiamo incontrare le cugine di Ne parliamo a cena o sulla scrivania dell'agenzia Fate Veloci (sempre in Aspirapolvere di stelle) troviamo la madonnina di gesso che Costanza tiene in casa in Ne parliamo a cena. Ma di più, trova il modo di fare lei stessa un balzo dentro i suoi libri: Biscotti e Sospetti è uno dei romanzi che viene attribuito a Filippo Corelli in Aspirapolvere di Stelle. Insomma se a questo punto non vi è venuta la curiosità, davvero non so che ci siate venuti a fare in questo blog.
mercoledì 5 settembre 2007
Su Orgoglio e Pregiudizio (film) di Joe Wright
P.S.: Pemberley dello sceneggiato della BBC si chiama nella realtà Chatsworth House e si trova, manco a dirlo, nel Derbyshire. Eccola qui.
martedì 4 settembre 2007
Ma chi l'ha detto che solo le inglesi lo sanno fare bene?
Storie sentimentali che strizzano l'occhio alla commedia. Personaggi a volte insoliti (ma adorabili) che fanno lavori improbabili e vivono spesso, o sognano di vivere, in ambienti improbabili (magari a Paperopoli...). Eppure sempre più spesso mi capita di dire di qualche amica o parente che sembra uscita da un romanzo di Stefania Bertola. (segue...)
Piccole confusioni di letto
A me è piaciuto tantissimo. E' romantico ma non è affato stuchevole, la scrittura è gradevole e scorrevolissima, mi ha fatto sentire come se stessi passeggiando per le vie di New York il 4 luglio ... e poi c'è il valore aggiunto della colonna sonora. Si lo so che stiamo parlando di un libro... ma provate a leggerlo con lo stereo che suona nel sottofondo Thunder road di Bruce Springsteen. Rachel e Dexter ve ne saranno grati.
Piccole confusioni di letto
Emily Giffin
Piemme, 2006