Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

lunedì 26 novembre 2007

I baci di mio padre

In un blog che ha come tema principale l'happy ending, non si può indulgere troppo sui pensieri tristi. Eppure, mi sembra impossibile nel riprendere a scrivere in questo blog non dedicare un pensiero a mio padre che non c'è più. E qui voglio ricordare i suoi baci. Quei baci che hanno resistito quasi fino alla fine, quando ogni altro mezzo per comunicare lo abbandonava. Oltre i gesti e oltre le parole e a volte anche oltre gli sguardi. Anche quando lo sguardo sembrava perso oltre la realtà che lo circondava, bastava avvicinare il tuo volto al suo e le sue labbra si posavano delicatamente sulla tua guancia. Credo di aver capito che stava veramente andando via non quando ha smesso di parlarmi, di toccarmi o di guardarmi, ma quando ha smesso di baciarmi. "Ormai è un vegetale" ho sentito spesso dire di lui negli ultimi tempi... Sarà, ma ci crederò solo quando vedrò un peperone baciare una melanzana. Mai sottovalutare la forza di un bacio.

martedì 13 novembre 2007

Interludio

In questo periodo sto trascurando un po' il blog, anche se mi ero riproposta di non scendere al di sotto di un post alla settimana. E' che è un periodo piuttosto... complicato, per usare un eufemismo. Ma quando scrivere diventa difficile (intendo ovviamente l'atto creativo dello scrivere) rimane ancora una possibilità: copiare. Mentre preparavo la tesi di laurea avevo attaccato alla scrivania un foglietto con una frase che sarebbe dovuta servire a tacitare la mia coscienza in crisi per lo scarso contributo che mi sembrava di dare alla ricerca scientifica, mentre attingevo a grandi mani ai contributi di altri: "Chi copia un libro fa un plagio, chi ne copia tanti fa una tesi di laurea". Ora ovviamente non ho intenzione di fare un plagio ne tantomeno una tesi di laurea, ma semplicemente di ingannare il tempo che passerà fino al prossimo "contributo originale" con un brano da Crisi di compleanno, ancora di Mike Gayle. Capirete dopo averlo letto che questo brano non poteva non stare in questo blog.
-Che cosa ti ha fatto capire di essere alla fine della nostra storia?-
chiesi, cercando di affrontare il discorso.
-E' stato un fatto solo, o una combinazione di eventi?-
-Penso che sia stato il film che abbiamo visto da Sara e Jimmy lo scorso weekend-
rispose, giocherellando ancora con le dita dei piedi.
-Il paziente inglese?-
Annuì. -Mi ha fatto riflettere, capisci? La moglie di quel poveraccio inglese scappa con il pilota tedesco, e questo avrebbe dovuto essere romantico. voglio dire, queste storie d'amore sono ... squallide, delle vere porcherie. e con questo credo di voler dire che... Bhe, hai presente Emily?-
Emily era una delle colleghe di Elaine. -Sai che ha rotto con il suo fidanzato, Jez, perchè lui ha dato fuori di matto quando si è reso conto di non aver fatto niente di concreto nella sua vita?-
-Credo che quello che Jez intendesse fare , e che in effetti stava facendo, fosse frequentare altre donne.-
-si da il caso che lei avesse fantastiliardi di storie con qualsiasi essere vivente dotato di muscoli e petto villoso.-
-Fantastiliardi?- Chiesi con una smorfia
-Miliardi di fantastiliardi-, ribadì Elaine -Orribile non credi? Evidentemente si erano stufati l'uno dell'altra ma avevano paura di troncare la relazione, e per questo si sono inflitti mesi di torture prima di riuscire a prendere una decisione...-
(...)
-Quindi mi stai dicendo che se avessimo afittato Orgoglio e pregiudizio come voleva Sara invece del Paziente inglese, saremmo ancora insieme? Questa è bella davvero!-
Elaine scoppiò a ridere come se le avessi fatto il solletico
-No-, disse dopo essersi ripresa. -Sarebbe successo comunque. Ma invece di quella schifezza del Paziente inglese avrei guardato l'amore folle tra Darcy ed Elisabeth Bennet, e avrei capito che per me tu non avresti mai potuto essere come lui.-
-Si. E che tu non saresti mai stata come lei-

giovedì 1 novembre 2007

Meno male che ci sei



E meno male che c'è anche Maria Daniela Raineri a segnare un altro punto a favore della Chick lit all'italiana. Bel libro davvero, di quelli che non riesci proprio a mollare fino alla fine e anche oltre... perché è quasi inevitabile cercare di sistemare con la penna della fantasia quelle due o tre cosucce che restano in sospeso. E' la storia narrata con toni ora drammatici (senza però indulgerci troppo) ora comici di Allegra e Luisa, le cui vite si incrociano nel momento in cui Allegra decide di voler conoscere l'amante del padre, morto insieme alla madre in un tragico incidente. Le due si incontrano, si trovano simpatiche e decidono di vivere insieme e di formare una specie di famiglia. Famiglia un po' bizzarra quella composta da una trentaduenne e dalla diciassettenne figlia del suo defunto amante. Bizzarra ma pur sempre famiglia. Se poi ci si aggiungono due amiche del cuore di Luisa che sembrano "prestate" da un libro di Stefania Bertola e che commentano con toni spassosissimi ogni sua scelta, il quadro è completo. Dopo un periodo buio quindi Allegra si trova circondata da persone che le vogliono bene e riesce perfino a conquistare Gabriele, il ragazzo del cuore. Ma per l'happy ending c'è ancora da attendere. Prima c'è posto per torti, assurde gelosie, incomprensioni che portano Allegra ad allontanare da se tutte le persone che la amano e toccare nuovamente il fondo del pozzo della solitudine prima di iniziare la risalita. Perchè l'amicizia vera in fondo tionfa sempre. E l'amore? Beh... per dirla con le parole di Allegra, "i principi azzurri arrivano prima o poi, solo che non possono stare li ad aspettare che tu schiocchi le dita. Hanno i loro tempi".