Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

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martedì 4 agosto 2009

La danza del Gabbiano


Mi duole ammetterlo, ma quando l'ultimo Montalbano è arrivato in libreria non ero, come tutte le altre volte dopo i primi due romanzi della serie, accampata fuori dalla porta ad aspettarlo (ovviamente si fa per dire... ma vi assicuro che non mi sto discostando troppo dalla realtà). Questa volta però ho saputo dell'uscita di La danza del gabbiano solo dopo che alcuni amici l'avevano letto, e solo dopo che le colleghe della biblioteca lo avevano già inserito nell'elenco degli acquisti. Come ciò sia potuto succedere rimane davvero un mistero, perchè anche se non riesco a leggere molto, cerco comunque di essere informata su quanto viene scritto, ma tant'è... questo libro mi si era proprio ammucciato, per dirla con le parole del commissario.
Ovviamente, dal momento in cui ho avuto la notizia, ho fatto di tutto per recuperare il tempo perso, accattandomi il libro (anzi no, non ce n'è stato bisogno di comprarlo perché la mattina stessa è arrivato in biblioteca!) e leggendolo quasi d'un fiato, nonostante la grande stanchezza e il pochissimo tempo a disposizione.
A questo punto dovrebbe seguire la recensione, ma come ben sanno i pochi affezionati lettori del mio blog, Montalbano non si recensisce, si legge e si ama, punto.
Nessuna recensione dunque, ma solo qualche nota al volo. La prima riguarda la discussione fra Montalbano e Augello (il procreatore pentito) sull'omosessualità... credo possa valere più di molti manifesti contro l'omofobia. E che dire del Montalbano televisivo che fa capolino tra le pagine del libro? Geniale. E Livia? Il commissario si dimentica di lei ancora una volta... e almeno questa volta ha una buona scusa... il fatto è che ce la dimentichiamo quasi pure noi! E magari questa volta saremmo riusciti a liberarci definitivamente di lei, se non fosse stato per l'intempestivo intervento di Catarella. Che ne dice, maestro, vogliamo darla una sistematina alla vita sentimentale del commissario? Si potrebbe per esempio far ricomparire Anna (La voce del violino, Tocco d'artista) che, mi pare di ricordare, a Salvo gli faceva sangue assai. Si potrebbe mandare Livia a fare il giro del mondo in barca col cugino e farla innamorare follemente di un albergatore panamense ... Scherzo, ovviamente, ma solo un pochino.

giovedì 27 novembre 2008

L'età del dubbio


I pochi affezionati lettori di questo blog sapevano certo che il tempo per l'ultimo Montalbano l'avrei trovato per forza, a costo di finirlo tutto con Giaime attaccato al seno. E come vedete non vi ho delusi. Come già detto per Il campo del vasaio, la curiosa forma di miopia affettiva di cui soffro mi impedisce di scrivere una recensione obbiettiva de libro, per cui non lo recensirò ma mi limiterò ad alcune considerazioni. La prima d'obbligo è quella più seria e riguarda l'oggetto dell'indagine che impegna il nostro commissario, ossia il traffico di diamanti "insanguinati" provenienti cioè da zone di conflitto e i cui proventi servono all'acquisto delle armi e dell'equipaggiamento militare che alimentano queste guerre, combattute spesso da bambini soldato. Ancora una volta dunque il signor Camilleri da prova di grande sensibilità verso il problema del rispetto della dignità umana, usando la sua arte non solo per dilettare i suoi lettori, ma anche per renderli consapevoli di gravi problemi come quello dei diamanti di provenienza illecita e dei passi che si possono fare verso una possibile soluzione, come in questo caso il Kimberly Process. Passando invece a considerazioni più leggere, avrei qualche rimprovero da muovere al "papà" del commissario. La prima è che fa cadere in tentazione Montalbano un po' troppo spesso. E questa volta per levarlo dagli impicci fa addirittura morire l'oggetto della tentazione. Ma non esistevano altre soluzioni? Per esempio mandare definitivamente a quel paese Livia? Anche perchè mi pare tenda a descriverla sempre più "camurriosa", tanto da farci temere una sua telefonata ancora più di quanto la tema il commissario. E d'altra parte non so più da quando non fa avere a Montalbano un pensiero di tenerezza nei confronti della sua zita. E che dire dell'assoluta mancanza di scrupoli con la quale Salvo, ai fini dell'indagine, sia chiaro, spedisce il suo vice nonchè carissimo amico dritto dritto nel letto di un'attraente signora? E Beba??? E Salvuccio????? E no, Maestro, ce lo deve proprio promettere: nel prossimo romanzo vogliamo un commissario meno propenso a mandare la coscienza in standby e vogliamo per lui finalmente un happy ending come piace a noi. Se questo debba o meno comprendere Livia, lo lasciamo decidere a lei, a noi a questo punto sembra però piuttosto improbabile.

martedì 8 aprile 2008

Off topic (?) Il campo del vasaio


Anche se poi non è che si tratti proprio di un off topic visto che in questo blog il commissario Montalbano è comparso già dai primi post e ne ha avuto anche uno tutto suo. Ebbene si, è uno dei miei punti deboli, non resisto proprio: al momento dell'uscita di ogni nuovo Camilleri/Montalbano mando in standby qualunque cosa (o quasi) stia leggendo in quel momento e per due giorni mi dedico completamente al commissario. Ma in questo post non leggerete una recensione del Il campo del vasaio perchè non sono assolutamente in grado di scriverla. D'altra parte se ne leggono tante in giro e le opinioni dei lettori si sprecano. Io però nutro una curiosa forma di miopia affettiva nei confronti di Montalbano e del suo papà Camilleri a partire, come ho scritto da qualche altra parte, da quell'incipit fulminante de La forma dell'acqua (da poco in tv hanno trasmesso nuovamente l'episodio) "Lume d'alba non filtrava nel cortiglio della Splendor ...". Magari qualche libro mi ha coinvolto di più, qualche indagine è stata più interessante e, certo, il tempo passa, il commissario invecchia etc. etc. Ma, manco a dirlo, Il campo del vasaio è imperdibile come i precedenti.