Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

lunedì 31 dicembre 2007

Buon Anno!

Ricordate i propositi per il nuovo anno di Bridget Jones? Cose tipo smettere di fumare, bere poco e dimagrire? Beh, non credo proprio di poterli fare miei. Non fumo, quasi non bevo e ... Decisamente quando al 31 dicembre stai per iniziare il terzo mese di gravidanza, il proposito di dimagrire durante il nuovo anno suona quantomeno fuori luogo!
E allora? non credo di avere propositi (forse solo quello di riuscire a guidare finalmente da sola senza mio marito seduto affianco), ma solo desideri e qualche "piccolo" sogno.
I desideri, tutti ma proprio tutti quelli importanti, riguardano gli affetti... The ties that bind, come dice zio Bruce. E i sogni? i sogni si sa non si svelano... si possono solo seguire (follow that dream, ancora zio Bruce. Nei momenti topici le citazioni springsteeniane mi vengono assolutamente naturali).
E dunque buon anno all'insegna dei sogni realizzati a tutti quanti.
A chi ha già il suo lieto fine, a chi ancora lo sta aspettando, a chi ne vive tanti quotidianamente, ma non sempre se ne accorge. Perchè in fondo un lieto fine è un fermo immagine. Dipende solo dal momento in cui decidi di fermare la storia.

martedì 11 dicembre 2007

Amori a progetto


Quando ho aperto questo blog non avrei certo detto che vi avrebbero trovato posto tante autrici italiane, anche se ad onor del vero, a giudicare dalle citazioni di cui è intriso il libro, ci troviamo davanti a un'altra italiana cresciuta a pane e Jane Austen. Amori a progetto di Tiziana Merani (Piemme 2007) è un libro veramente carino. Non cercate di immaginarne il contenuto a partire dal titolo perchè andreste sicuramente fuori strada come è successo a me ... d'altra parte mi capita sempre piu' spesso ultimamente di rimanere basita davanti alla scelta di certi titoli. Leggetelo e lasciatevi conquistare dalla vivacità e l'ironia dei dialoghi e dalla freschezza dei personaggi: ne sarete così entusiast* da essere clementi nei confronti della trama che a a tratti pare traballare un po' (e a proposito di clemenza, siatelo anche verso la terribile alliterazione TRAma TRAtti TRAballare di quest'ultima frase). E il sorriso si trasformerà spesso in aperta risata.

La coppia di protagonisti è quasi da "manuale della giovane chick lit writer" con una lei un po' "svitata", impulsiva e spaventata dalla troppa sicurezza che le offrirebbe l'imminente matrimonio e un lui uomo di successo, razionale e pacato (forse un po' "debole" come figura rispetto ad altri protagonisti maschili, e con un indice non molto alto nella scala Darcyana di valutazione, ma certo non sgradevole). Ma come accade spesso sul versante nostrano della chick, sono ancora una volta i personaggi secondari o anche le semplici comparse ad insaporire ulteriormente la storia, le immancabili due amiche dai nomi (solo i nomi?) originali (Ginevra e Talia), una mamma impegnata nel grandioso (e di dubbio successo) progetto su un libro di cucina universale, una nonna "sprint" etc. Aggiungiamoci l'immancabile lieto fine e segnamo ancora una volta un punticino a favore della chick lit all'italiana.








martedì 4 dicembre 2007

Mascherate e Falsi inganni


Come ho scritto altrove una vera appassionata di regency, una volta esaurite le scorte dei romanzi della Heyer in traduzione, si è cimentata almento una volta con un romanzo in lingua originale. Per me il primo è stato Masqueraders (ora disponibile anche in traduzione) e anche se il mio inglese scolastico non mi consentiva di capire proprio tutto quello che leggevo, sono andata avanti fino alla fine e l'ho amato alla follia. Dopo Masqueraders ne ho letto degli altri e più leggevo i libri in lingua originale più mi rendevo conto di quanto belle e fedeli fossero le traduzioni di Anna Luisa Zazo. Brava davvero la signora Zazo. Tanto brava da aver ricreato nella realtà un gioco di equivochi e falsi inganni che sembra uscito dalle pagine di quei romanzi che traduce tanto bene. Ma arriviamoci con un po' di suspense. Proviamo a vedere quali altre autrici traduce la Nostra. Elinor Childe forse? Vediamo un po', in genere nelle varie edizioni della Childe compare la dicitura "a cura di Anna Luisa Zazo"... Cosa vorrà dire in questo caso "a cura di" e perchè non compare il nome del traduttore? (ho sottomano solo la descrizione bibliografica, non il libro, ma suppongo sia esatta). E ora che ci penso, perchè sono in grado di citare a memoria almeno una decina di titoli originali di Georgette Heyer e nessuno, dico nessuno di Elinor Childe? Mi sa proprio che qui urge l'aiuto di Mr Google. Childe Elinor, invio. Colpo di scena, nel terzo record di risposta, senza nemmeno bisogno di cliccarci sopra leggo direttamente nell'anteprima "Ma Elinor Childe altri non è che lo pseudonimo dell'italianissima Anna Luisa Zazo". La fonte è autorevole: Romanzi Rosa Homepage. Complimenti Signora Zazo (o dovrei chiamarla Childe?) c'eravamo proprio cascati... E pensare che c'è chi sostiene ancora che solo le inglesi lo sanno fare bene.