Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

martedì 4 dicembre 2007

Mascherate e Falsi inganni


Come ho scritto altrove una vera appassionata di regency, una volta esaurite le scorte dei romanzi della Heyer in traduzione, si è cimentata almento una volta con un romanzo in lingua originale. Per me il primo è stato Masqueraders (ora disponibile anche in traduzione) e anche se il mio inglese scolastico non mi consentiva di capire proprio tutto quello che leggevo, sono andata avanti fino alla fine e l'ho amato alla follia. Dopo Masqueraders ne ho letto degli altri e più leggevo i libri in lingua originale più mi rendevo conto di quanto belle e fedeli fossero le traduzioni di Anna Luisa Zazo. Brava davvero la signora Zazo. Tanto brava da aver ricreato nella realtà un gioco di equivochi e falsi inganni che sembra uscito dalle pagine di quei romanzi che traduce tanto bene. Ma arriviamoci con un po' di suspense. Proviamo a vedere quali altre autrici traduce la Nostra. Elinor Childe forse? Vediamo un po', in genere nelle varie edizioni della Childe compare la dicitura "a cura di Anna Luisa Zazo"... Cosa vorrà dire in questo caso "a cura di" e perchè non compare il nome del traduttore? (ho sottomano solo la descrizione bibliografica, non il libro, ma suppongo sia esatta). E ora che ci penso, perchè sono in grado di citare a memoria almeno una decina di titoli originali di Georgette Heyer e nessuno, dico nessuno di Elinor Childe? Mi sa proprio che qui urge l'aiuto di Mr Google. Childe Elinor, invio. Colpo di scena, nel terzo record di risposta, senza nemmeno bisogno di cliccarci sopra leggo direttamente nell'anteprima "Ma Elinor Childe altri non è che lo pseudonimo dell'italianissima Anna Luisa Zazo". La fonte è autorevole: Romanzi Rosa Homepage. Complimenti Signora Zazo (o dovrei chiamarla Childe?) c'eravamo proprio cascati... E pensare che c'è chi sostiene ancora che solo le inglesi lo sanno fare bene.

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