Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

giovedì 27 novembre 2008

L'età del dubbio


I pochi affezionati lettori di questo blog sapevano certo che il tempo per l'ultimo Montalbano l'avrei trovato per forza, a costo di finirlo tutto con Giaime attaccato al seno. E come vedete non vi ho delusi. Come già detto per Il campo del vasaio, la curiosa forma di miopia affettiva di cui soffro mi impedisce di scrivere una recensione obbiettiva de libro, per cui non lo recensirò ma mi limiterò ad alcune considerazioni. La prima d'obbligo è quella più seria e riguarda l'oggetto dell'indagine che impegna il nostro commissario, ossia il traffico di diamanti "insanguinati" provenienti cioè da zone di conflitto e i cui proventi servono all'acquisto delle armi e dell'equipaggiamento militare che alimentano queste guerre, combattute spesso da bambini soldato. Ancora una volta dunque il signor Camilleri da prova di grande sensibilità verso il problema del rispetto della dignità umana, usando la sua arte non solo per dilettare i suoi lettori, ma anche per renderli consapevoli di gravi problemi come quello dei diamanti di provenienza illecita e dei passi che si possono fare verso una possibile soluzione, come in questo caso il Kimberly Process. Passando invece a considerazioni più leggere, avrei qualche rimprovero da muovere al "papà" del commissario. La prima è che fa cadere in tentazione Montalbano un po' troppo spesso. E questa volta per levarlo dagli impicci fa addirittura morire l'oggetto della tentazione. Ma non esistevano altre soluzioni? Per esempio mandare definitivamente a quel paese Livia? Anche perchè mi pare tenda a descriverla sempre più "camurriosa", tanto da farci temere una sua telefonata ancora più di quanto la tema il commissario. E d'altra parte non so più da quando non fa avere a Montalbano un pensiero di tenerezza nei confronti della sua zita. E che dire dell'assoluta mancanza di scrupoli con la quale Salvo, ai fini dell'indagine, sia chiaro, spedisce il suo vice nonchè carissimo amico dritto dritto nel letto di un'attraente signora? E Beba??? E Salvuccio????? E no, Maestro, ce lo deve proprio promettere: nel prossimo romanzo vogliamo un commissario meno propenso a mandare la coscienza in standby e vogliamo per lui finalmente un happy ending come piace a noi. Se questo debba o meno comprendere Livia, lo lasciamo decidere a lei, a noi a questo punto sembra però piuttosto improbabile.

2 commenti:

su stangioni dream ha detto...

a tu vuoi un supereroe non un commissario.
Montalbano a me piace anche perché certe volte è proprio uno stronzo (e passamela, dai ...)!

Sandra ha detto...

Come quando si inventa un figlio malato e lo fa pure morire? Come vedi, qualcuna gliel' ho passata