Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

martedì 19 febbraio 2008

A sud ovest di Ferrara


A dire la verità per essere ospitato di diritto in questo blog al libro di Mirto Gerbato manca un elemento fondamentale: una storia d'amore a lieto fine. Ma noi pemberlyane siamo sportive e soprattutto non ci lasciamo sfuggire con facilità una bella storia. Specie se raccontata con leggerezza e ironia e leggerezza e ironia caratterizzano sicuramente la scrittura di Gerbato. Ironia che lascia spesso il posto al sarcasmo, ma che non è mai caratterizzata dalla ricerca esasperata della battuta ad effetto. L'ironia dei “nostri” libri insomma.
Per Roberto Maranini, il protagonista del libro, ho provato un'istintiva simpatia già dalle prime righe, forse già dalla prima riflessione "I sogni fregano, c'è poco da fare" (alla simpatia per il protagonista corrisponde, ovviamente l'ammirazione per l'autore. Ottimo l'incipit "secco"), ma è a pagina 14 che mi ha conquistato del tutto. E' a questo punto infatti che veniamo a sapere il titolo del libro che tiene sul termosifone vicino al wc (c'è chi li tiene sul comodino...). Avrebbe potuto essere un libro di Nicci French, con una di quelle copertine inquietanti, o qualcosa del genere. Invece no, è In sospeso di Anna Maxted, un libro che potrebbe veramente stare, quello si, a pieno titolo in questo blog e che nell'edizione TEA ha in copertina due piedi di donna che calzano un paio di deliziose ciabattine infradito.
Roberto Maranini dunque legge Anna Maxted, lavora alla Green Energy districandosi ogni giorno tra le scelte aziendali spesso disastrose e l'arrivismo dei colleghi e va in vacanza a Cuba. E l'amore? Ok rinunciare all'amore a lieto fine ma almeno qualche paginetta in salsa rosa ci dev'essere per forza. C'è, c'è... anzi ci sono amori... o "quasi" amori. E le pagine che li riguardano hanno proprio i toni "giusti", tanto da farci rimpiangere che non abbiano più spazio. Ma d'altra parte i toni giusti li hanno anche le altre pagine, quelle nelle quali Gerbato tratteggia con ironia che diventa spesso sarcasmo il carattere dei colleghi o descrive le scelte disastrose della Green Energy. O, sul versante privato quelle della seduta di psicanalisi col fratello Marco (non so perchè, ma l'ho subito immaginato come il fratello di Dannis Quaid in The Big Easy). E comunque, il fatto che non ci sia amore a lieto fine, non vuol dire che il libro abbia un finale triste: arrivato ad essere un “quasi” quadro aziendale Roberto si accorge di non avere poi tutta quella voglia di restare appeso a una parete e rinuncia alla promozione. E di questi tempi, avere il coraggio di una scelta simile è sicuramente un lieto fine. E se scegli di seguire i sogni a occhi aperti e le tue emozioni più autentiche devi essere preparato, ti può anche capitare che appena qualche pagina dopo l'ultima...

A sud ovest di Ferrara
Mirto Gerbato
Milano, Edizioni Melquiades, 2004

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