Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

domenica 7 ottobre 2007

Non è bello ciò che è bello...

Noi biblioatipici (bibliotecari laureati e qualificati dipendenti però da cooperative di servizi esterne e non direttamente dagli enti nei quali lavorano) capita spesso di lavorare in più biblioteche contemporaneamente il che ha i suoi lati positivi e anche quelli negativi. Per fermarci a quelli positivi, lavorare in più biblioteche di pubblica lettura da diretto accesso a una maggiore quantità di libri, e quindi maggiore possibilità di trovarne qualcuno di proprio interesse e non rimanere mai senza letture. Il che per i lettori compulsivi non è niente male. Se poi tu ti dovessi spostare verso biblioteche di dipartimento ultra specialistiche dove è un po’ difficile trovare della letteratura di svago c'è qualche collega premurosa che pensa a te. E allora capita di ritrovarsi sulla scrivania dei libri con un post it giallo sulla copertina e delle semplici annotazioni “per Sandra da Piera”, “per Sandra, non so com’è perché non l’ho ancora letto” oppure “per Sandra, è molto bello”. Questo messaggio in particolare si riferiva a C’era anche Jo di Mike Gayle (che recensirò in seguito). Ed eccoci arrivati al focus del post. Si può definire “molto bello” un romanzo di Mike Gayle o un qualunque romanzo “leggero”? Io non ho dubbi sulla risposta ma anche la persona che ha posto la domanda (un’altra collega) sembrava non averne: assolutamente no. E ha aggiunto che potevamo permetterci di usare simili definizioni solo perché sapevamo entrambe di parlare di un autore che ci piace, ma che se un utente della biblioteca avesse chiesto un parere sul libro e noi avessimo risposto che era “molto bello”, sicuramente l’utente in questione si sarebbe aspettato qualcosa di più. Ora premesso che non voglio assolutamente lanciarmi in una discussione su paradigmi estetici e cose simili, io penso che la bellezza sia qualcosa che ti da una sensazione di benessere e in quanto tale ci sia in essa molto di soggettivo… anche se poi per formazione culturale ogni tanto anche a me viene da ricorrere ai canoni. Comunque ho risposto alla mia collega che se alla signora Xxxxx che mi chiedeva un parere sulle Affinità elettive avessi risposto che era “molto bello”, avrei fatto meglio a scegliere per lei un’edizione in brossura, perché avrei avuto grosse possibilità di vedermelo arrivare in testa il giorno della restituzione.

Nessun commento: