Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

venerdì 12 ottobre 2007

Attenuanti culturali (OT "necessario")

Egregio Signor Giudice,
non starò qui a raccontarle quanto ritenga offensiva e ulteriormente lesiva della dignità della vittima una sentenza che in un processo per stupro riconosca all'imputato una qualsiasi attenuante che non sia la provata infermità mentale. Non credo che riuscirei a comunicarle il grado di disgusto che la sua sentenza mi suscita in quanto essere umano in generale e donna in particolare. Proverò però a spiegarle perché sono indignata come sarda e lo farò con la consapevolezza che in questa triste storia la sua visione a dir poco stereotipa dei sardi rappresenta solo il problema numero due. Ahimè non posso raccontarle che in Sardegna non sono esistite e non esistono situazioni in cui le donne sono vittime di uomini violenti. Esistono purtroppo ancora in Sardegna, come nel resto d'Italia e pensi un po' perfino nella Bassa Sassonia. Ma sa qual è la novità? la stragrande e sottolineo stragrande maggioranza dei sardi, esattamente come il resto degli italiani e i tedeschi ritiene quei comportamenti semplicemente a-bo-mi-ne-vo-li. Ma d'altra parte la sua totale e profonda ignoranza della Sardegna e dei sardi è chiara come il sole. Perché altrimenti non sarebbe certo potuto sfuggirle per esempio il fatto che, forse a causa del retaggio di una società matriarcale, la donna sarda non è che si possa considerare proprio sottomessa, anzi è piuttosto consapevole della propria dignità. E la stragrande maggioranza degli uomini sardi il rispetto per quella dignità l'ha succhiato col latte materno, e il pudore che ti fa ritenere semplicemente inconcepibile raccontare una barzelletta sconcia in presenza di una donna, o che fa immediatamente cambiare registro linguistico quando una donna entra al bar, quello si ce l'ha forse nel patrimonio genetico.
Ma forse, usando il suo ripugnante metro di giudizio, anche a lei dovrebbero essere concesse delle attenuanti e ritenere che i pregiudizi su base razziale sui quali si basa la sua sentenza siano parte del contesto culturale nel quale è vissuto.

1 commento:

Mia ha detto...

d'accordissima.. mamma mia, più ci penso e più rimango allibita.
a parte ciò, mi piace molto il tuo blog :)
grazie per essere passata da me :)