Non è l'ennesimo blog su Jane Austen... almeno non solo. E' uno spazio in cui si parla di libri, sopratutto di libri d'amore. Regency romance, ma anche chick lit e mummy lit per usare le più recenti definizioni sul genere. Caratteristiche fondamentali: happy end e sottile ironia. Capito il genere? Piace anche a voi? E allora, forza, alzi la mano chi di voi non ha, almeno per una volta sognato Pemberley. (Vai al primo post...)

martedì 11 settembre 2007

Cercasi amore disperatamente


Non è un appello personale, ma il titolo del libro di Federica Bosco, Edizioni Anagramma, 2006. Devo dire che quando me lo sono trovato sulla scrivania (ormai funziona così, le mie colleghe capiscono al volo quando un libro può interessarmi) ho pensato che forse dopo Stefania Bertola avevo trovato un'altra italiana "da leggere assolutamente".
E invece la scintilla non è scoccata. Intendiamoci, happy end e ironia ce ne sono tanti, una trentenne romantica (!?!) e svitata come protagonista pure... E allora? Innanzi tutto manca assolutamente di lievità. Il sorriso non nasce mai, spontaneo, dalle situazioni ma è cercato con la battuta ad effetto spesso già sentita mille volte ai ragazzi sul pulman o ai cabarettisti di Zelig ("Hai cambiato pusher?"... non sto a rileggere il libro, ma se non c'è esattamente questa ce n'è una molto simile). E poi a non avermi preso per niente è il suo stile autobiografico al passato remoto, che partendo da lontano (il primo giorno di scuola!) non può indugiare troppo nelle descrizioni e non ti da il tempo di "entrare" nella scena perchè questa è già cambiata. Sia chiaro che sono veramente poche le situazioni che mi hanno fatto venir voglia di entrare nella scena (forse in una delle riunioni mistiche dell'amica maniaca e depressa? o magari in uno dei tete a tete con l'idiota palestrato e "vitaminizzato" che "il fatto che andiamo a letto insieme non fa di noi coppia?" No, grazie, io sogno Pemberley). Ma se qualche persona carina c'è in tutta la storia, perché non farcela conoscere un po' meglio? L'amica Elisabetta per esempio, l'unica decente del gruppo, fa solo brevi apparizioni! E che dire di Gregory? Si potrà considerare il protagonista maschile del romanzo? Certo, se lo è è il protagonista più "latitante" che abbia mai incontrato. Eppure, anche lui ha tutta l'aria di essere niente male... E forse per questo la Bosco lo tiene nascosto... potrebbe sbilanciare la storia verso una leggerezza e un garbo che proprio non sembrano esserle congeniali.

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